Piazza Volta è il "secondo centro" di Vigevano e profondamente mutato negli ultimi decenni, nel suo insieme riassume la doppia faccia del Boom degli anni´50: da un lato il Palazzo delle Esposizioni, vetrina della Vigevano laboriosa, la Vigevano delle calzature, dell´industria che l´ha resa famosa in Italia e nel mondo; dall´altro le Tettoie, la Vigevano che con difficoltà riusciva ad assorbire i nuovi cittadini arrivati per lavorare nelle industrie. "Entrammo in un capannone. Camminavamo per uno stretto corridoio, formato dal muro della Tettoia da una parte, e da una parete di fòrmica e cartoni dall´altra, lunga quant´era lungo il capannone. La parete era bucata da usci allineati l´uno dopo l´altro; lasciavano intravedere: pagliericci, brande, bambini indormenti, cucine a gas, fornelli, uomini a letto; in un denso odore di cena, di corpi, di pelli, di cuoio e di colla. Delle donne stavano alle macchine a giuntare. Uomini e ragazzi incollavano tomai e sottopiedi" (Il meridionale di Vigevano, XX).

La chiesa del XIV secolo, ha avuto nel corso dei secoli diversi rifacimenti, fino a che in epoca napoleonica, fu adibita ad alloggio militare. L´aspetto attuale è del XIX secolo, a seguito dei rifacimenti cominciati dopo la Restaurazione. È da notare, sulla laterale Via S.Francesco, la cappellina barocca nel quale sono visibili teschi di frati, ricordo del cimitero ivi esistente, chiamata dal popolo "Gisiò di mort". "La mattina della natività della Madonna, Luisa tornava dalla Chiesa di San Francesco. C´era un sole che pareva primavera. Per tutta via Dante vede gente con dei collanoni di scarponi; ragazzi che si strusciavano sotto quel peso; vecchi con coperte grigioverdi; tricicli pieni di roba. E giovani che correvano, tutto un movimento, un traffico." (Il calzolaio di Vigevano, XV, p. 279)

Il castello, nel corso dei secoli, è stato residenza estiva dei duchi di Milano, presidio militare spagnolo, francese, austriaco, piemontese e, dall'unità d'Italia fino al 1968, caserma dell'Esercito italiano. Le diverse esigenze di uso hanno trasformato nel corso dei secoli le strutture originarie del Castello, con nuove costruzioni, adattamenti o demolizioni di quelle già esistenti. Le sale vicino all'ingresso dalla Piazza erano occupate dal Circolo degli Ufficiali che era utilizzato per feste e ricevimenti.

Nell´opera di ampliamento delle fortificazioni del 1347, Luchino Visconti fece costruire un passaggio coperto rialzato e lungo 167 metri per collegare il mastio della fortezza con la Rocca Vecchia. Lungo via XX Settembre era situato lo storico albergo “Cannone d’oro” dove nacque l’attrice italiana Eleonora Duse (1858-1924). A metà circa del passaggio, si erge, imponente, la struttura del “Portone”: eppure, totalmente inglobato nel tessuto urbano, il Portone diventa così familiare che il Calzolaio di Vigevano, “forse non faceva caso al Biscione sopra il Portone, simbolo di Vigevisimus o Viglebanum; forse non aveva mai pensato che lo Scalone della Piazza conduceva alla casa Sforza”(Il calzolaio di Vigevano, I, p.211).

Il palazzo vescovile fu edificato a partire dalla prima metà del XVI secolo. Nel 1848, alla fine della prima fase della I guerra di indipendenza, firmò qui l'armistizio Salasco.

Scuola Regina Margherita, La scuola «Regina Margherita», fu edificata 1907. Mastronardi vi insegnò fino a buona parte del 1963.
“Mi fermai a una panchina dei giardini delle scuole. La filanderia era sparita. Tutto era fasciato da impalcature. Il Lavatoio, abbattuto. Il Naviglio, coperto.”. (Il Meridionale di Vigevano,) .

La chiesa, in stile romanico è anteriore alla metà del XIV sec. Complemento del castello visconteo, è stata eretta sotto il patronato della famiglia Colli. Mastronardi, racconta che molti "si sposavano a San Giorgio, la chiesa degli studenti, perché vicino alle scuole liceo, una chiesetta grossa un ditale, scalcinà, senza prete fisso". (Il calzolaio di Vigevano, XXVIII p. 334).